A volte capita perché colgo dei dettagli che mi fanno pensare che non potrò mai appartenere a questo strano Paese (anche se, finalmente, tra qualche giorno avrò l'agognato permesso di residenza permanente), che ci sono cose qui comunissime a cui non mi abituerò mai
1) le fissazioni: mercoledì sono stata all'anagrafe. gentilissimamente un'impiegata mi è venuta a prendere appena varcata la porta e mi ha accompagnato nello sportello di cortesia della banca (perché qui si deve pagare per qualsiasi emissione di certificato), e poi quello di cortesia dell'anagrafe in quanto mamma con bimbo (ma tra quanti lustri ci sarà una politica così in Italia?), però nel frattempo mi sentivo migliaia di sguardi addosso probabilmente perché Ricky ed io eravamo gli unici bianchi, o perché portavo Ricky nella fascia sul davanti che qui portano tutti i bimbi con teli ma dietro le spalle, o perché ho avuto il coraggio di portare fuori un neonato senza coprirlo completamente alla vista di tutti per evitare il malocchio, fatto sta che mi osservavano davvero tutti e senza nessuna accortezza di non essere visti da me. Cinque coraggiose hanno avuto anche l'ardore di venirmi a dire che dovevo SUBITO mettere almeno delle calze al mio bambino se non volevo che si ammalasse, perché dai piedi entrano tutte le malattie e non vanno MAI scoperti ( e quindi i 27-30 gradi di questo mese non sono assolutamente una scusa plausibile!!). Una signora, di fronte alla mia cortese ed educata risposta (anche se cominciavo a scocciar mi in po') che avrei fatto indossare sicuramente i calzini al neonato appena finita l'operazione allo sportello, insisteva perché li tirassi fuori che glieli avrebbe messi lei. Quindi oltre ai colori, sono fissati con i piedi. Bene, me lo segno. Metterò i sandali ai bambini solo dentro casa.
2)il limone, il sale e la pepita: la pepita e' una polvere ricavata dai semi di zucca tritati finissimi. Non c'è cosa che non sarebbe "la morte sua " con la pepita. Per strada, con questo caldo, fanno voglia i chioschetti che vendono frutta fresca tagliata: ananas, mango verde e mango giallo, anguria, papaya, arancia, persino cetrioli. Non fai in tempo a chiederne una bustina che te l'hanno già cosparsa di etti di pepita, sale e un litro di succo di limone. Perché o così, o secondo loro la frutta non sa di niente. I pomodori al ristorante? O con pepita, sale e limone oppure hanno l'alternativa internazionale: le salse a base di mayonese. Se chiedi un po' di olio, pensano tu abbia problemi di stitichezza (l'unico uso concesso dell'olio di oliva e' a cucchiaiate come purgante). A scuola dai miei figli, idem. Li guardano come dei poveracci quando a merenda li vedono addentare una pera, una pesca, una nettarina o del melone senza limone-sale-pepita. Anche perché della pepita tutti decantano proprietà miracolose, altro che le bacche di goji o il ginseng. Poverini questi bimbi italiani, penseranno, la mamma li nutre male.
3)la spesa: a me piace portarmi le buste da casa e dividere maniacalmente le cose per far prima poi a metterle in frigo e in dispensa. Qui delle solerti signorine ti rubano il carrello mentre ti avvicini alla cassa, e ti fanno sparire la spesa dentro i sacchetti di plastica sponsorizzati. Un oggetto per sacchetto, sia mai che la bustina di prosciutto venga a contatto con la scatola del tonno sottolio. Ogni volta colleziono minimo 30 sacchetti quasi inservibili (sono così piccoli che per la pattumiera non servono, al massimo quella del bagno).
4) "ciao come stai?" Qui te lo dicono anche da lontano, appena ti vedono. "Hola que tal?" Io ho la tentazione di avvicinarmi e rispondere, mi fa piacere che qualcuno si interessi di me, e invece dimentico che è un modo di dire. Non gliene può fregar di meno.
5)i baci. Ti pigliano e ti baciano tutti, anche se è la prima volta che ti vedono. ma solo su una guancia. Si, lo confesso, ho dato parecchie testate e baci sulla bocca nel tentativo di baciare l'altra guancia, come in Italia, il mio ignaro interlocutore.
Immagino che questo mio umore simpaticamente altalenante e questo sentimento di straniamento contagino anche javier e blanca, che girano al supermercato come dei gourmet e alle promoter che propongono loro assaggi di vari prodotti dicono " ah si questo e' buono e possiamo comprarlo, perché sa proprio di Italia". Italia, che ora vediamo come una metà sognata. Eppure, nemmeno qui la vista e' tanto brutta...